Seminario "La lotta all’inflazione negli anni Ottanta: il dibattito parlamentare sulla legge di revisione della scala mobile", 15/05/2024 ore 15, dott. Luca Sandonà - Sala Atti edif. D, primo piano

Tipologia evento: 
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Data evento
Data inizio evento: 
15/05/2024 - 15:00
Data fine evento: 
15/05/2024 - 19:00
Data pubblicazione evento
Pubblicato il: 
02/05/2024
Sede: 
Trieste

Relatore: dott. Luca Sandonà - Ceccato Institute di Thiene

 

Abstract
Il 14 febbraio del 1984, dopo l’insuccesso di una lunga trattativa tra le parti sociali, il primo governo presieduto dal segretario socialista Bettino Craxi, noto per il piglio decisionista, procede al taglio della scala mobile per decreto-legge. Si tratta di un momento cruciale della storia del movimento sindacale perché si rompe l’unità tra CGIL, contraria al provvedimento, e CISL e UIL, favorevoli. Si conclude, di conseguenza, anche la stagione della concertazione, che era culminata nel cosiddetto accordo Scotti nel gennaio del 1983. Questo “metodo per governare” (definizione di “concertazione” data da Ciampi) verrà ripreso solamente nel decennio successivo dall’allora governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, che viene chiamato a guidare un governo tecnico in un contesto di crisi finanziaria e politica.

Il “Decreto di San Valentino” non viene tuttavia convertito in legge per la tenace opposizione parlamentare della Sinistra e per le numerose e affollate manifestazioni di piazza da parte di ampi settori della società. Nondimeno, su iniziativa del Ministro del Lavoro, il socialista Gianni De Michelis, si approva un nuovo decreto dalle caratteristiche molto simili al “Decreto di San Valentino”, il quale viene stavolta convertito in legge dal Parlamento e sottoposto a referendum abrogativo nel giugno 1985. Con grande sorpresa l’elettorato si schiera contro l’abrogazione, influenzata, forse in modo decisivo, dalla violenta uccisione dell’economista Ezio Tarantelli da parte del gruppo terroristico Brigate Rosse.

Il seminario passerà in rassegna, in termini comparativi, le posizioni delle più rilevanti forze politiche, che si rifanno alle elaborazioni teoriche dei principali economisti, che talora siedono in Parlamento. Si pensi alle prese di posizione di Augusto Graziani, Giorgio Lunghini ed Eugenio Peggio che dettano la linea al PCI; Vincenzo Visco, Filippo Cavazzuti, Luigi Spaventa e Claudio Napoleoni per quanto riguarda la Sinistra Indipendente; Tarantelli, Giorgio Ruffolo e Francesco Forte per quanto concerne il PSI; Nino Andreatta, Guido Carli e Franco Modigliani con riferimento alla DC. L’analisi dei contributi, che si estende a voci vicine ai piccoli partiti centristi laici come quelle di Mario Monti e Sergio Ricossa, consente di far emergere le diversità degli approcci ideologici nonché la differente tipologia di classi sociali che è oggetto di attenzione e di tutela. Ne emerge, in ogni caso, il fatto che i politici tendono a utilizzare strumentalmente i discorsi degli accademici a tal punto che lo stesso Tarantelli ripudia l’appellativo di “Padre del Decreto di San Valentino” perché solamente una parte della sua teorizzazione viene implementata, mentre un’altra, altrettanto importante, viene tralasciata per mere strategie elettorali dei partiti in campo.

 

Luogo: 

DEAMS - Sala Atti, Primo piano - Edificio D

Promotore: 

DEAMS - Prof.ssa Elena Podrecca

Ultimo aggiornamento: 02-05-2024 - 16:19
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